ANDAR PER PIEVI, LUNGO LE STRADE DEI MUSEI DEL CIBO: Busseto, Santa Maria degli Angeli

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La chiesa viene edificata fra il 1470 e il 1474 a spese dei fratelli Gian Lodovico e Pallavicino Pallavicini in ossequio al testamento del padre, marchese Rolando il Magnifico. Il progetto segue lo stile tardo gotico (anche se siamo in epoca rinascimentale) per essere conforme alle tipiche strutture conventuali francescane del periodo, sobrie nelle facciate e negli interni. I frati si insediano nel convento nel 1475.

Delle quattro cappelle laterali presenti sul lato sinistro, le due più distanti dall’ingresso sono del 1478, mentre per le altre i lavori partono dal 1484. Il presbiterio è del 1926, così come l’altare maggiore e consacrati l’anno seguente dal vescovo di Fidenza. Sul finire del XX secolo gli interni sono oggetto di interventi di restauro conservativo, conclusi nel 2010. Tra gli abituali frequentatori di Santa Maria degli Angeli, il maestro Giuseppe Verdi, fin da ragazzino (suo un concerto d’organo di successo nel gennaio 1836).
La grande chiesa ha una facciata gotica a salienti in mattoni rossi. Al centro il grande portale con una cornice decorata con formelle in cotto con immagini di foglie, intrecci di corde e putti fra tralci e grappoli. Sopra l’ingresso il rosone in terracotta, sulla destra un piccolo portico con volta a vela.
L’interno è suddiviso in tre navate da arcate a sesto acuto sorrette da pilastri in mattoni con capitelli sui quali si sviluppano volte a crociera con costoloni dei soffitti. Unico elemento decorativo, il grande stemma dell’Ordine Francescano sostenuto da una coppia di angeli, tutto in stucco, che domina la navata centrale sopra l’altare maggiore.
Fra le varie opere di pregio, quella che emerge per importanza, la più preziosa, è il gruppo statuario del Compianto sul Cristo morto, realizzato in terracotta dipinta all’interno di una finta grotta dallo scultore Guido Mazzoni nel 1476-77. L’opera è collocata accanto alla cappella di san Francesco: è formato da otto statue a grandezza naturale, realizzate per volere della nobile famiglia bussetana Marziani: lo stemma in gesso della famiglia è collocato sulla sommità della grotta e sorretto da due addolorati angeli. Attorno a Gesù deposto dalla croce compaiono, da sinistra: i santi Giuseppe d’Arimatea, Giovanni evangelista, Maria di Salome, Maria, Maria di Cleofa, Maria Maddalena, Nicodemo. L’estremo realismo delle figure comunica intensità emotiva. Il dolore e l’angoscia del gruppo sono evidenti in particolare nella Madonna che piange e nella Maddalena che grida la sua disperazione. Rimosso dalla chiesa nel 1810 (in occasione della soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone), il gruppo veniva trasferito nella chiesa parrocchiale di san Rocco dell’omonima frazione bussetana. Nel 1845 il vescovo di Fidenza lo ricollocava dov’era e ne avvia il restauro, non del tutto soddisfacente. L’ultimo intervento alla fine del XX secolo curato dal prof. Pietro Tranchina ha riportato il Compianto al suo splendore e la sua bellezza merita il viaggio.