“Natura morta con prosciutto” di Cristoforo Munari

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Esposta ai musei di Ascoli Piceno, la natura morta di Cristoforo Munari si inserisce in una vastissima produzione di quadri di questo tipo, incentrati sulla minuziosa raffigurazione della natura. Munari, pittore nato a Reggio Emilia nel 1667, si distingue in realtà dai contemporanei sotto diversi aspetti, soprattutto nelle scelte stilistiche utilizzate nel dipingere i protagonisti inanimati dei suoi oli su tela. L’arte settecentesca, affollata di nature morte, era infatti molto attenta a catturare il disfacimento dei soggetti riprodotti, catturando ad esempio l’appassimento dei fiori, la decomposizione della frutta e della carne, tendendo a voler cogliere il decadimento della natura e gli effetti del tempo sulle “cose vive”. Al contrario i quadri di Munari presentano dei prodotti intatti, rigogliosi e perfetti nella loro squisitezza. La volontà dell’artista era quella di celebrare l’opulenza delle dispense degli aristocratici e delle famiglie più abbienti, spingendo l’osservatore ad ammirarne il lusso e la ricchezza.

L’opera

“Natura morta con prosciutto” è coerente con le altre opere di Munari, in cui gli oggetti e le pietanze “morte” sono raffigurate, per quanto possa sembrare un ossimoro, più “vive” che mai. In primo piano troviamo delle fette di melone, costellate di semi e di un lucente color arancione. Un cocomero, già diviso in due parti, giace sulla tavola con le sue sfumature vermiglie. Una fiaschetta di vino occupa invece la parte bassa del quadro, mentre in secondo piano sono raffigurati diverse suppellettili da cucina, tra cui brocche, scodelle e un grande tegame in bronzo. Il prosciutto si erge al centro della scena, appoggiato su una patata. Le venature grasse del prodotto, che ricordano quelle dei marmi più pregiati, sono rese con eccezionale efficacia, così come il caratteristico colore rosso, che assieme al melone conferisce una forte vivacità all’intera composizione, in contrasto con le atmosfere cupe e i colori freddi solitamente tipici delle nature morte. Salumi e insaccati cominciarono ad essere inclusi in questo “genere artistico” a partire dal Seicento. In questo caso il prosciutto, prodotto squisito e dagli aromi inimitabili, si riconferma come vero e proprio Re dei salumi.