“Strategia del ragno”: il Re dei salumi nel cinema di Bernardo Bertolucci

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“Strategia del ragno” è un film diretto da Bernardo Bertolucci, uscito per la televisione nel 1970 e co-prodotto dalla Rai. Nella vasta produzione del regista parmigiano, non manca mai un rimando alla realtà, spesso descritta con una crudezza schietta e priva di sofismi. Prima del successo globale, coincidente con la proiezione di “Ultimo tango a Parigi” nel 1972, Bertolucci fu molto vicino alla realtà e alla cultura parmigiana, ambientando molte pellicole nei territori che gli videro muovere i primi passi. Tra questi film “locali” per temi e atmosfere, “Strategia del ragno” contiene alcune citazioni alla tradizione alimentare di Parma, individuabili anche in pellicole più premiate quali l’intramontabile “Novecento” (1976) e “La luna”(1979).

La trama

Il protagonista, Athos Magnani, vive nella grigia ed eccitante Milano ed è figlio di un eroe della Resistenza, di cui porta il nome, originario di Tara, paese fittizio il cui nome è forse ispirato al fiume Taro. Magnani ritorna nella sua terra natìa per indagare sulla misteriosa morte del padre, ucciso dai fascisti nel 1936. Nelle campagne parmensi, l’improvvisato detective incontrerà la compagna del padre e i suoi vecchi amici, scoprendo che il padre era stato l’artefice di un fallimentare attentato a Benito Mussolini, in occasione di una visita del dittatore al Teatro cittadino. La rappresaglia dei fascisti locali aveva dunque portato al suo linciaggio. Athos vive nel culto del padre, figura eroica che ha guidato ogni scelta compiuta nella sua vita di trentacinquenne idealista e intraprendente. Tuttavia i risvolti della storia saranno motivo di delusione e ripensamento, portando il giovane a rimettere in discussione la stima e l’amore per il defunto padre. La vicenda è apertamente ispirata al racconto “Tema del traditore e dell’eroe” (1944) di Jorge Luis Borges.

Il culatello

Durante le sue indagini, Athos si ritrova in uno stanzone utilizzato per la stagionatura dei culatelli, appesi in ogni dove all’interno del locale. Qui Athos osserva Gaibazzi (interpretato da un impareggiabile Pippo Campanini) applicare ai culatelli la tradizionale tecnica della puntatura, utilizzando un osso di cavallo (la “fibula”) per analizzare l’aroma di ogni pezzo e capirne il grado di stagionatura. Qui lo stesso Gaibazzi è autore di una citazione che riassume con semplicità l’essenza stesa del culatello:

«Il culatello è la quintessenza del prosciutto, è la parte rotonda, lo dice la parola stessa»

Bernardo Bertolucci è tra i registi italiani più acclamati nel mondo, abbracciato dalla comunità cinematografica statunitense per la raffinatezza e lo stile inconfondibile delle sue opere. Il fatto che un talento di tale calibro abbia portato Parma e i suoi prodotti sugli schermi di tutto il mondo è motivo d’orgoglio per tutto il territorio. Chissà, forse la Food Valley deve parte della sua notorietà anche al cinema di Bertolucci: una scintillante vetrina per le eccellenze locali.