Il Duomo di Parma, dedicato all’Assunta, costruito fra il 1059 ed il 1073 fuori delle mura urbane su una preesistente basilica paleocristiana per volere di Cadalo, Vescovo-Conte di Parma ed Antipapa, venne restaurato dopo il rovinoso terremoto del 1117 ed è certamente uno degli esempi più insigni del romanico padano.
La facciata si presenta con tetto a capanna, sottolineata da una serie di loggette che seguono la linea del tetto e che si ripetono su due ordini trasversali. Vi si aprono tre portali, il principale dei quali, oggi protetto da un pronao sorretto da leoni stilofori, fu eretto da Giambono di Bissone nel 1281 riutilizzando nella ghiera dell’arco una serie di bassorilievi preesistenti di autore ignoto con i lavori dell’uomo nei vari mesi dell’anno.
Fra semina a vendemmia, si trova anche, abbinato al mese di novembre, il norcino, raffigurato nell’atto di macellare il maiale per ricavarne salumi e insaccati. L’arte della norcineria ha radici assai antiche a Parma ed è documentata già in epoca preromana.