Scala per la pesatura e pelatura del maiale (scalèt). Ambito parmense; legno; circa 1920
Costituita da due pali di legno di pari lunghezza, collegati da cinque pioli innestati ad incastro entro fori praticati a distanze regolari, la scala poteva avere diverse funzioni, tra cui la pesatura e la pelatura del maiale. Il suino ucciso si adagiava sulla scala, le cui estremità erano fissate con catene ai ganci di pesatura di due stadere, sorrette da una pertica infilata nei rispettivi ganci di supporto. Il peso dell’animale si ricavava sommando le pesate contemporanee delle stadere, tolta la tara data dal peso della scala e delle catene. Dopo la pesatura, appoggiata la scala su casse di legno, sul corpo del maiale si versava acqua bollente strofinando la pelle con una spazzola di saggina; poi, sempre con acqua calda per facilitare l’eliminazione delle setole, si raschiava con una lama rigida, usata come rasoio. Terminata l’operazione, il corpo del maiale era trasportato vicino alla ‘forca’, cui veniva appeso per essere eviscerato e squartato.