Descrizione
Parti componenti: corpo rotondo in metallo su piedini, quadrante circolare in smalto bianco con aggraziate cifre nere. Marchio di fabbrica: lettera “ J ” inclusa in una stella a otto punte.
Scheda pratica
Ambito:
produzione tedesca fabbrica Junghans
Data:
sec. XX, primo quarto
Dimensioni:
cm 18x10
Materiale:
metallo, smalto porcellanato, vetro
Numero:
67
Provenienza:
Famiglia Spigaroli
Note:
Comune arredo domestico, funzionale indicare l'ora e destare le persone nell’orario necessario. Il norcino, ad esempio, iniziava il suo lavoro di primo mattino. Realizzata presso la celebre ditta tedesca di orologi fondata nel 1861 dall’imprenditore Erhard Junghans a Schramberg, nella Foresta Nera. Tuttora attiva, già nel 1903 Junghans era la più grande fabbrica di orologi del mondo. Il marchio della ditta, la lettera “ J ” inclusa in una stella a cinque punte, fu registrato nel 1888, ma poco dopo fu parzialmente modificato nell’attuale, cioè una stella a 8 punte. Nel 1877 i fratelli Herion, che svolgevano già la mansione di agenti per l'Italia della ditta Junghans, decisero di aprire la loro prima fabbrica italiana d’orologi a Venezia (alla Giudecca); nel 1899 Arthur Junghans decise di entrare a far parte della ditta veneta e quindi di rilevarla nel 1903. Con l’avvento della prima guerra mondiale la ditta veneta fu sequestrata dal governo italiano sino al 1922 e l’anno seguente fu trasformata in società per azioni, con la denominazione “Società Anonima Arturo Junghans”, con un capitale iniziale di due milioni di lire e una produzione di 1500 orologi completi al giorno. Durante la seconda guerra mondiale la fabbrica fu riconvertita alla realizzazione di spolette per l’esercito italiano fino al 1943, quando venne requisita prima dalle truppe tedesche e in seguito da quelle alleate. Nel dopoguerra si specializzò nella fabbricazione di ordigni bellici fino alla sua definitiva chiusura nel 1971. Dal momento che il logo risulta identico, la sveglia in esame potrebbe essere stata prodotta in Germania o presso lo stabilimento veneziano della Fabbrica Junghans; in base a confronti stilistici l'oggetto della scheda sembra risalire al primo quarto del XX secolo.